Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21820 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21820PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri del proprio ufficio, accetta denaro o altre utilità per compiere atti contrari ai suoi doveri, commette il reato di corruzione. Tale condotta illecita, se realizzata in concorso con altri soggetti, integra altresì i reati di falso e truffa, qualora siano posti in essere artifici e raggiri idonei a procurare un ingiusto profitto con danno per l'amministrazione pubblica. La responsabilità penale sussiste a prescindere dall'effettiva realizzazione del danno, essendo sufficiente la mera idoneità della condotta a cagionarlo. La gravità della condotta, commessa in violazione dei doveri inerenti alla qualifica di pubblico dipendente, giustifica la congrua determinazione della pena, anche in assenza di circostanze attenuanti, e l'applicazione di pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici. Le dichiarazioni confessorie rese dai concorrenti, le intercettazioni telefoniche e le risultanze delle indagini di polizia giudiziaria costituiscono elementi probatori idonei a fondare la responsabilità penale degli imputati, anche in assenza di accertamenti peritali sulla falsità delle firme apposte sulla documentazione contraffatta, atteso che la diversità di tali sottoscrizioni rispetto a quelle originali può essere accertata direttamente dal giudice. La ritrattazione di precedenti dichiarazioni accusatorie rese dal coimputato non ne impedisce l'utilizzazione ai fini della valutazione della sua credibilità, ma non consente di recuperare il contenuto delle stesse per provare la responsabilità degli altri imputati. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova e nella determinazione della pena, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o di manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MAZZITELLI Cateri - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/12/2015 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. CATERINA MAZZITELLI;
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott. Filippi Paola, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi di (OMISSI…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.