Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18696 del 12 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:18696PEN

Massima

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Il procacciamento abusivo delle password di accesso agli account di posta elettronica e ai sistemi informatici della persona offesa, anche dopo il cambio delle stesse, integra il reato di accesso abusivo a sistema informatico protetto di cui all'art. 615-quater c.p., essendo irrilevante l'originaria conoscenza delle credenziali di accesso da parte dell'imputato durante la relazione sentimentale, in quanto la prosecuzione delle condotte intrusive anche dopo il mutamento delle password dimostra l'avvenuto abusivo procacciamento delle stesse. Tale reato, connesso al delitto di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p., determina la procedibilità d'ufficio di quest'ultimo, a prescindere dall'utilizzo di strumenti informatici o telematici quale circostanza aggravante. La condanna per il reato di cui all'art. 615-quater c.p. è pertanto legittima anche in assenza di specifici programmi informatici finalizzati all'intercettazione delle password, essendo sufficiente la dimostrazione dell'abusiva acquisizione delle stesse, desumibile dalla persistenza dell'accesso agli account anche dopo il cambio delle credenziali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/03/2019 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dott. KATE TASSONE, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugnata e' stata emessa il 22 marzo 2019 dalla Corte di appello di Firenze nei confronti di (OMISSIS), condannato in …

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