Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48242 del 19 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:48242PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio può essere desunto da una pluralità di elementi oggettivi, quali le modalità della condotta, il mezzo impiegato, la reiterazione dell'azione e il distretto corporeo attinto, che dimostrino in modo non equivoco la rappresentazione e volizione dell'evento da parte dell'agente, senza che assumano rilievo determinante fattori estranei al suo dominio volitivo, come l'entità delle lesioni prodotte o il risultato concretamente verificatosi. Il giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti generiche e aggravanti, quale la premeditazione, rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, che può escludere la prevalenza delle prime sulla base della gravità della condotta e del reato, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO CAIRO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. GALLI MASSIMO che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) del foro di ((omissis)) in difesa di (OMISSIS) che conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RILE…

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