Il diritto di insistenza nella concessione demaniale marittima, pur trovando fondamento nell'art. 1 del d.l. n. 400 del 1993 e nell'art. 10 della legge n. 88 del 2001, può essere superato dall'esercizio del potere di autotutela da parte dell'amministrazione concedente, che può procedere all'annullamento del titolo concessorio, purché nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Tuttavia, l'omessa impugnazione del provvedimento di annullamento della concessione, regolarmente notificato al concessionario, comporta la sopravvenuta improcedibilità del ricorso giurisdizionale proposto avverso gli atti sfavorevoli all'istanza di delocalizzazione del chiosco-bar, in quanto viene meno l'interesse del ricorrente alla decisione, non potendo il giudice pronunciarsi su una situazione giuridica ormai venuta meno. Ciò anche qualora il concessionario ritenga il provvedimento di annullamento nullo per violazione di precedenti provvedimenti cautelari, in quanto tale doglianza avrebbe dovuto essere tempestivamente proposta entro il termine di decadenza previsto per l'impugnazione dell'atto. Il giudice, pertanto, non può rilevare d'ufficio la nullità del provvedimento di annullamento della concessione, in assenza di una specifica domanda proposta nei termini di legge.