La concessione di beni demaniali marittimi per finalità turistico-ricreative, pur essendo riconducibile alle autorizzazioni di servizi previste dalla direttiva 2006/123/CE, non deve necessariamente essere affidata mediante procedure di gara pubblica, potendo l'amministrazione competente valutare la possibilità di rilasciare la concessione attraverso una procedura comparativa tra le domande concorrenti, ai sensi dell'art. 37 del codice della navigazione, che garantisca imparzialità e trasparenza. Tale soluzione è preferibile, in particolare, quando l'istanza di concessione sia preesistente, sia relativa a un'area adiacente ad un'attività economica già insediata e abbia formato oggetto di un precedente giudicato favorevole all'istante, senza che l'amministrazione abbia legittimamente opposto ragioni ostative di carattere generale, come l'assenza di uno strumento di pianificazione degli arenili. In tali casi, l'amministrazione non può trincerarsi dietro un atteggiamento di pregiudiziale chiusura, ma deve valutare con adeguata motivazione la possibilità di accogliere l'istanza, contemperando le esigenze di tutela della concorrenza con quelle di continuità e sviluppo dell'attività economica preesistente, anche alla luce dei criteri introdotti dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 per la valutazione delle offerte di concessione.