Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sentenza del giudice di pace in materia di opposizione a sanzione amministrativa, pronunciata dopo l'entrata in vigore del d.lgs. n. 40 del 2006, non è più direttamente ricorribile per cassazione, ma è soggetta alla disciplina generale dei mezzi di impugnazione, essendo pertanto impugnabile mediante appello ai sensi dell'art. 339 c.p.c. La Corte di cassazione ha infatti rilevato che il d.lgs. n. 40 del 2006 ha abrogato l'ultimo comma dell'art. 23 della l. n. 689 del 1981, che prevedeva la diretta ricorribilità per cassazione di tali sentenze, rendendo quindi applicabile la regola generale dell'appello. Inoltre, la Corte ha precisato che la mancata dimostrazione della rituale notifica del ricorso per cassazione all'amministrazione intimata comporta l'inammissibilità dell'impugnazione, in applicazione del principio della necessaria instaurazione del contraddittorio. Pertanto, la sentenza del giudice di pace in materia di opposizione a sanzione amministrativa, pronunciata dopo il 1° marzo 2006, è impugnabile esclusivamente mediante appello, non essendo più ammesso il ricorso per cassazione, e la mancata notifica del ricorso all'amministrazione intimata determina l'inammissibilità dell'impugnazione.