Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39816 del 25 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39816PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può negare il beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale, pur avendo concesso la sospensione condizionale della pena, qualora ritenga che la gravità oggettiva del fatto, le modalità di esecuzione del reato e la condotta successiva dell'imputato, priva di resipiscenza, non consentano di ritenere sussistenti i presupposti per l'applicazione di tale beneficio, volto a favorire il ravvedimento del condannato mediante l'eliminazione della pubblicità quale particolare conseguenza negativa del reato. L'individuazione dell'autore del fatto può ritenersi provata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, anche in assenza di un formale riconoscimento fotografico, qualora la persona offesa abbia dichiarato di conoscere l'imputato e di averlo più volte incontrato insieme al fratello, e tali dichiarazioni trovino riscontro in altri elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2480/2012 CORTE APPELLO di ROMA, del 27/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. SCARDACCIONE E., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per remissione di querela;

Udito altresi' per il ri…

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