La stazione appaltante può annullare d'ufficio l'aggiudicazione di una concessione, ai sensi dell'art. 176, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 50/2016, qualora emerga che il concessionario avrebbe dovuto essere escluso dalla procedura di gara ai sensi dell'art. 80 del medesimo decreto, in quanto ha reso dichiarazioni mendaci nell'offerta tecnica, tali da indurre in errore la commissione di gara nell'attribuzione del punteggio. L'annullamento d'ufficio è legittimo quando, all'esito di un procedimento in contraddittorio con il concessionario, la stazione appaltante accerti che le sedi operative, i mezzi e il personale dichiarati nell'offerta non corrispondono alla realtà, così da compromettere la serietà e l'effettività dell'impegno assunto dal concorrente circa la disponibilità delle risorse necessarie all'esecuzione del contratto. In tal caso, la stazione appaltante non è tenuta a procedere ad una nuova valutazione dell'offerta tecnica, essendo legittimata a eliminare dal mondo giuridico l'aggiudicazione illegittima, frutto di dichiarazioni mendaci.