La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il rilascio di autorizzazioni uniche da parte della Regione per la realizzazione di impianti fotovoltaici non è viziato da nullità per carenza di potere o difetto di elementi essenziali, anche in presenza di pareri negativi espressi dagli organi periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali al di fuori della conferenza di servizi, in quanto tali pareri devono ritenersi "tamquam non esset" e privi di effetti preclusivi, non essendo stati resi nella sede conferenziale deputata. La Regione, in tali casi, non è tenuta a rimettere la decisione al Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 14-quater, comma 3, della legge n. 241/1990, trattandosi di ipotesi di mera incompetenza relativa e non di difetto assoluto di attribuzione. Il mancato concordamento del calendario delle conferenze di servizi con gli organi del Ministero non determina l'illegittimità delle autorizzazioni uniche rilasciate, ove sia comunque assicurata la partecipazione degli stessi organi e non siano addotte valide ragioni di impedimento. Inoltre, il superamento del termine di 180 giorni per la conclusione del procedimento di rilascio dell'autorizzazione unica, previsto dall'art. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387/2003, non comporta la nullità dell'atto, trattandosi di termine ordinatorio e non perentorio.