Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16347 del 20 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16347PEN

Massima

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Il sequestro di persona, pur se funzionale all'esecuzione di una rapina, integra un autonomo reato, qualora la privazione della libertà personale della vittima assuma caratteristiche di rilevante durata e gravità, tali da escludere ogni connessione strumentale con la sottrazione violenta dei beni. In tali casi, la condotta di sequestro deve essere autonomamente valutata e sanzionata, in ragione del particolare disvalore che essa assume, indipendentemente dall'assorbimento nella fattispecie della rapina. La valutazione di attendibilità della testimonianza della persona offesa, soprattutto quando essa costituisca la principale fonte di prova, è un giudizio di merito che spetta al giudice di cognizione, il quale deve fornire una motivazione plausibile e logica del proprio convincimento, non sindacabile in sede di legittimità se non in presenza di vizi logici o contraddittori. La mancata concessione di attenuanti generiche e la determinazione della pena devono essere adeguatamente motivate sulla base della gravità e delle modalità della condotta illecita, che denotino una spiccata pericolosità sociale dell'imputato e l'esigenza di una risposta sanzionatoria proporzionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI M. B. - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4911 della Corte d'appello di Milano, 3 sezione penale, del 13.06.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TADDEI ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. L'08 gennaio 2010 il Tribunale di Sondrio condann…

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