Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11325 del 3 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11325PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle misure di prevenzione patrimoniale, il giudice è tenuto a motivare in modo logico, coerente e completo il provvedimento di confisca, evidenziando in particolare la sproporzione tra il patrimonio acquisito e la capacità reddituale dichiarata dal proposto e dal suo nucleo familiare. Il mero riferimento alla esistenza di una provvista sufficiente per concludere i negozi di acquisto non è di per sé sufficiente a giustificare la legittima provenienza dei beni, essendo necessario un più approfondito accertamento della congruità tra redditi e spese. Il vizio di motivazione, inteso come mera apparenza o assoluta carenza di argomentazione, è censurabile in sede di legittimità, mentre le valutazioni di merito sulla proporzionalità del patrimonio rispetto ai redditi dichiarati rientrano nell'esclusiva discrezionalità del giudice di merito e non sono sindacabili in Cassazione, se sorrette da una motivazione logica e coerente. Il ricorso per cassazione avverso le misure di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge, non essendo deducibile il vizio di motivazione inteso come mera illogicità o manifesta irragionevolezza della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 08/03/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CATERINA MAZZITELLI;
Letta la requisitoria del Procuratore Generale, nella persona del Sost. Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in data 08/03/2019, la Corte d'Appello di Palermo confermava il decreto…

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