Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9109 del 7 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9109PEN

Massima

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La partecipazione ad una rissa, quale violenta contesa tra tre o più persone con il proposito di ledersi reciprocamente, integra il reato di rissa aggravata ai sensi dell'art. 588, comma 2, c.p., a prescindere dall'entità delle lesioni riportate dai partecipanti, in quanto costituisce di per sé un pericolo per l'incolumità pubblica per la possibilità che altre persone intervengano a prendere le parti dei contendenti. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della rissa aggravata, può legittimamente escludere la scriminante della legittima difesa qualora accerti che la condotta dell'imputato non sia stata meramente difensiva, ma abbia piuttosto assunto i connotati di una violenta mischia tra centri di aggressione contrapposti. La revoca della sospensione condizionale della pena, prevista dall'art. 168, n. 1, c.p., opera di diritto qualora il condannato commetta un nuovo delitto nel quinquennio successivo alla concessione del beneficio, senza che il giudice debba fornire ulteriori motivazioni oltre alla mera constatazione del verificarsi delle condizioni di legge. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, di cui all'art. 62-bis c.p., può essere legittimamente fondato sulla gravità del fatto, desunta anche dalla natura e dalle modalità della condotta delittuosa, nonché dalla personalità dell'imputato, senza che il giudice sia tenuto a considerare specifici elementi di segno opposto non rilevanti ai fini della valutazione complessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9629/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 11/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gaeta Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

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