Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20190 del 16 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20190PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. si applica non solo ai casi di relazione d'ufficio, ma anche a quelli di prestazione d'opera in senso lato, ovvero a situazioni caratterizzate da un obbligo di facere implicante una relazione fiduciaria tra l'autore del reato e la persona offesa. Ciò che rileva ai fini della sussistenza di tale aggravante è l'abuso della relazione fiduciaria da parte dell'autore, il quale approfitta della minore attenzione della vittima, determinata dall'affidamento riposto nell'obbligo dell'altro, per commettere un reato a suo danno. Pertanto, la circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. ricorre anche nel caso in cui l'autore del reato di appropriazione indebita sia legato alla persona offesa da un rapporto di dipendenza lavorativa, in quanto tale relazione implica un obbligo di facere e una relazione fiduciaria che l'autore ha abusato per commettere il reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI ANCONA;
contro:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 822/2014 del Giudice monocratico del Tribunale di Ancona del 30.6.2015;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. AIELLI Lucia;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI Fulvio che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del…

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