Cassazione penale Sez. II sentenza n. 53022 del 14 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:53022PEN

Massima

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Il reato di circonvenzione di incapace si configura quando l'agente, approfittando dello stato di infermità o di deficienza psichica della vittima, la induce a compiere atti dispositivi del proprio patrimonio a proprio vantaggio, in misura sproporzionata rispetto al rapporto di lavoro o di assistenza intercorrente tra le parti. La sussistenza di tale stato di circonvenibilità della vittima può essere desunta da una pluralità di elementi, quali la presenza di deficit cognitivi accertati da perizia, la richiesta di amministrazione di sostegno, nonché la sproporzione tra le elargizioni di denaro effettuate dalla persona offesa e le prestazioni lavorative svolte dall'agente. In tali casi, la motivazione delle sentenze di merito che, attraverso un'approfondita disamina delle risultanze probatorie, abbia accertato la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, è immune da vizi logici o giuridici, non potendosi in sede di legittimità procedere ad una rivisitazione complessiva del compendio probatorio acquisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giusep - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/04/2015 della Corte di Appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dott. SGADARI Giuseppe;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai m…

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