Il potere di autotutela possessoria di diritto pubblico spetta al Sindaco, quale ufficiale di governo, e non presuppone la titolarità di un diritto reale di uso pubblico o di proprietà sul bene, essendo sufficiente la sussistenza di una situazione di fatto di oggettivo pregiudizio del pubblico passaggio e transito, che legittima l'Amministrazione comunale a rimuovere gli ostacoli e ripristinare lo stato dei luoghi, anche in assenza di un titolo giuridico formale. Tale potere di autotutela, espressione di un potere autoritativo, può essere esercitato anche dopo che sia decorso un anno dalla alterazione o dalla turbativa della situazione di fatto preesistente, in quanto finalizzato al doveroso ripristino della disponibilità del bene in favore della collettività. Il provvedimento di autotutela possessoria adottato dal Sindaco non richiede una specifica motivazione in ordine alla titolarità del diritto reale sul bene, essendo sufficiente l'accertamento della situazione di fatto di uso pubblico pregressa, come risultante da elementi probatori anche di natura documentale. Il potere di autotutela possessoria di diritto pubblico spettante al Sindaco, quale ufficiale di governo, non può essere ritenuto trasferito al dirigente comunale con l'entrata in vigore del d.lgs. n. 267/2000, in quanto riconducibile alla funzione di tutela del demanio e del patrimonio indisponibile dell'ente locale, le cui competenze sono espressamente fatte salve dall'art. 107, comma 5, del medesimo decreto legislativo.