Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25439 del 27 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25439PEN

Massima

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Il soggetto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, che viola ripetutamente gli obblighi specifici imposti dalla misura, commette il reato di cui all'art. 75, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 159 del 2011, a prescindere dalla commissione di reati comuni o illeciti amministrativi, la cui rilevanza è limitata all'eventuale aggravamento della misura di prevenzione. Tuttavia, la violazione dell'obbligo generico di "rispettare le leggi" non integra tale fattispecie delittuosa, ma può essere valutata ai fini dell'eventuale modifica della misura di prevenzione in senso più restrittivo. Ai fini della configurabilità dell'attualità del comportamento ostativo all'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., rileva l'identità dell'indole dei reati eventualmente commessi, da valutare in relazione al caso concreto, verificando se i reati presentino caratteri fondamentali comuni, in modo che la non punibilità derivi non dall'inoffensività della condotta, ma dal riconoscimento di una minima entità dell'aggressione al bene giuridico protetto, a fronte della quale il legislatore ritiene non necessaria l'irrogazione della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Relatore

Dott. LANNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ca.An., nato il (omissis);
avverso la sentenza del 02/10/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
il Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato generale, P. Gaeta, ha fatto pervenire requisitoria scritta con la quale ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso;
La difesa, avv. N. Ge., ha fatto pervenire memoria a mezzo p.e.c. con la quale ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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