Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dall'impresa F.lli Maurizi contro il Comune di Campi Bisenzio, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Comune può legittimamente sospendere l'efficacia del proprio Regolamento Urbanistico Comunale (RUC) in presenza di gravi ragioni di pubblico interesse, anche in assenza di una specifica previsione normativa, in virtù del suo generale potere di autotutela cautelare finalizzato a garantire il buon andamento dell'attività amministrativa. Tale potere può essere esercitato anche nel caso in cui non possa trovare applicazione la disciplina dettata dall'art. 21-quater della legge n. 241/1990. 2. La sospensione del RUC disposta dal Comune di Campi Bisenzio era giustificata dalla necessità di verificare le prospettate difformità tra il Piano Strutturale e il RUC, emerse da un'indagine penale in corso, al fine di adottare gli interventi necessari per assicurarne la compatibilità. La proroga della sospensione era altresì motivata dalla rilevata esigenza di procedere all'adozione di una variante urbanistica per eliminare le evidenziate difformità. 3. La previsione, introdotta dal Comune di Campi Bisenzio nel RUC, di subordinare l'edificabilità delle aree di completamento residenziale ad una "procedura competitiva e comparativa" non contrasta con i principi di cui agli artt. 31 della L.U. n. 1150/1942 e 77 della L.R. n. 1/2005, in quanto tale modalità pianificatoria non comporta la rinuncia a pianificare l'intero territorio comunale, ma una diversa modulazione dell'esercizio della funzione pianificatoria, funzionale a rendere trasparenti le scelte pubbliche e a realizzare quanto più possibile l'interesse pubblico, in linea con i canoni costituzionali di imparzialità e buon andamento.