Il diritto alla salute e la tutela del titolare di un'autorizzazione commerciale prevalgono sulla revoca automatica dell'autorizzazione per sospensione dell'attività oltre il termine di un anno, qualora la sospensione sia dovuta a gravi patologie debitamente documentate. La normativa in materia di commercio, pur prevedendo la revoca dell'autorizzazione in caso di sospensione dell'attività per oltre un anno, deve essere interpretata in modo sistematico e costituzionalmente orientato, tenendo conto del diritto alla salute tutelato dall'art. 32 della Costituzione. Pertanto, qualora la sospensione dell'attività commerciale sia dovuta a gravi patologie del titolare, debitamente certificate, l'amministrazione non può procedere automaticamente alla revoca dell'autorizzazione, ma deve valutare con ragionevolezza la situazione concreta, contemperando l'interesse pubblico all'esercizio dell'attività con la tutela della salute del privato. Ciò è ancor più evidente ove si consideri che, nel caso di occupazione di suolo pubblico, la normativa regionale prevede espressamente la possibilità di sospensione per malattia senza limiti temporali, a maggior ragione dovendosi riconoscere tale facoltà per l'esercizio di un'attività in locali privati. L'interpretazione restrittiva che non ammette la sospensione oltre i termini di legge nei casi di grave patologia sarebbe pertanto irragionevole e in contrasto con i principi costituzionali.