Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13598 del 2005

ECLI:IT:TARLAZ:2005:13598SENT

Massima

Generata da Simpliciter
La revoca dell'autorizzazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande, disposta ai sensi dell'art. 4 della L. n. 287 del 1991 per mancata attivazione dell'esercizio entro 180 giorni o per sospensione dell'attività per oltre 12 mesi, costituisce un provvedimento di natura vincolata e non discrezionale, la cui adozione spetta al dirigente comunale competente in materia di commercio, in applicazione dell'art. 107 del D.Lgs. n. 267 del 2000, che attribuisce ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli obiettivi e dei programmi definiti dagli organi di governo, ivi compresi i provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale, nel rispetto di criteri predeterminati dalla legge, dai regolamenti, da atti generali di indirizzo. La revoca dell'autorizzazione per inattività non richiede una diffusa motivazione, essendo sufficiente che dal tenore dell'atto emerga la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge, atteso che si tratta di un provvedimento di natura vincolata, la cui adozione è conseguenza automatica dell'accertamento dell'inerzia protratta per oltre 12 mesi, salvo che il titolare non deduca comprovate necessità o cause di forza maggiore che gli abbiano impedito di eseguire le opere necessarie a riavviare l'attività commerciale. La circostanza che il titolare dell'autorizzazione abbia ceduto l'esercizio a terzi prima del compimento dell'anno di sospensione dell'attività non costituisce una ipotesi di forza maggiore che possa impedire la revoca, atteso che il cambio di titolarità non preclude di per sé la immediata riattivazione dell'esercizio, trattandosi di evento dovuto alla volontà delle parti interessate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
SEZIONE SECONDA TER
ANNO
composto dai signori Magistrati:
Consigliere Roberto SCOGNAMIGLIO - Presidente
Consigliere Antonio AMICUZZI - Relatore
Primo Referendario Floriana RIZZETTO - Correlatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1893 del 2004 proposto da HOTEL COLUMBUS s.r.l., con sede in Roma, in persona dell'Amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Maria Cristina Pieretti, unitamente al quale è elettivamente domiciliato in Roma, al Viale G. Mazzini n. 88;
CONTRO
il COMUNE di ROMA, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avv. Rosalda Rocchi, unitamente al quale è elettivamente domiciliato presso l'Avvocatura comunale, in Roma, alla Via del Tempio di Giove n. 21;
il MUNICIPIO XVII del COMUNE di ROMA, in persona del Presidente in carica;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.