Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1550 del 14 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:1550PEN

Massima

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Il diniego di misure alternative alla detenzione, quali l'affidamento in prova al servizio sociale e la detenzione domiciliare, può essere legittimamente disposto dal giudice di sorveglianza quando, sulla base di una valutazione complessiva della personalità del condannato e della sua pregressa e attuale condotta, emerga l'assenza di prospettive risocializzanti esterne o di riferimenti adeguatamente contenitivi, tali da far ritenere che l'applicazione di tali misure non possa contribuire alla rieducazione del reo o prevenire il pericolo di recidiva. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la propria decisione, la quale risulta insindacabile in sede di legittimità ove non si manifesti affetta da profili di illogicità o carenza argomentativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2018 del Tribunale di sorveglianza di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Genov…

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