Il peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropria di denaro o altri beni mobili di cui abbia il possesso o la disponibilità per ragioni del suo ufficio o servizio, a prescindere dalle modalità con cui tale possesso o disponibilità sia stato acquisito. Tuttavia, il peculato non sussiste quando l'appropriazione riguardi denaro o beni di rilevanza meramente privatistica, non collegati alle funzioni pubbliche svolte dall'agente. Pertanto, ai fini della configurabilità del peculato, è necessario accertare con precisione la natura pubblicistica o privatistica delle somme o dei beni di cui l'imputato si è appropriato, nonché l'effettiva qualifica soggettiva dello stesso, verificando se egli fosse effettivamente incaricato di pubblico servizio ovvero avesse soltanto mansioni di mero ordine e prestazione di opera materiale. La motivazione della sentenza deve esaminare in modo approfondito e non generico tali aspetti, al fine di stabilire la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di peculato.