La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Il titolare di una concessione demaniale marittima, limitata temporalmente all'utilizzo dell'area per lo svolgimento di attività strettamente balneari nel periodo estivo, non può realizzare opere edilizie stabili e mantenere un'attività di ristorazione al di fuori della finestra temporale prevista dalla concessione, in quanto tale condotta configura un'occupazione abusiva di suolo demaniale. In tal caso, il Comune è tenuto a ordinare la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi, nonché la chiusura dell'attività di pubblico esercizio, in applicazione degli artt. 54 e 55 del Codice della Navigazione, trattandosi di provvedimenti doverosi e non discrezionali. La violazione delle regole sulla partecipazione al procedimento, pur se sussistente, non inficia la legittimità dei provvedimenti adottati, in quanto il loro contenuto non avrebbe potuto essere diverso a causa dell'accertata abusività delle opere realizzate.