Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34039 del 6 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34039PEN

Massima

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Il reato di furto si configura quando l'agente si impossessa di una cosa mobile altrui, sottraendola al legittimo proprietario, al fine di trarne profitto, con dolo e senza il consenso del titolare del diritto. Ai fini della sussistenza del reato, è necessario che ricorrano sia gli elementi oggettivi, quali la sottrazione della cosa mobile, sia gli elementi soggettivi, quali la volontà di appropriarsi indebitamente della cosa e il fine di trarne profitto. Tuttavia, qualora l'imputato agisca nella convinzione di esercitare un proprio diritto, anche se tale convinzione risulti erronea, il fatto può essere ricondotto all'ipotesi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, anziché al reato di furto. In ogni caso, la valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato deve avvenire sulla base di un attento esame delle risultanze probatorie, senza che il giudice possa sostituire la propria ricostruzione dei fatti a quella operata in modo ragionevole e completo dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Lionello - Presidente

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Consigliere

Dott. ZECCA Gaetanin - rel. Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AL. Fl., n. Il (OMESSO);

Avv.to ((omissis));

avverso sentenza resa da Corte di Appello di Perugia in esito all'udienza del 9/6/2006 dep il giorno 11/7/2006;

letti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta alla pubblica udienza dal Consigliere Dott.

Gaetanino Zecca;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

PREMESSO IN FATTO

Con sentenza resa a…

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