La convenzione urbanistica accessiva ad un Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP) costituisce un negozio giuridico di natura pubblicistica, caratterizzato da una causa complessa che mira a realizzare un razionale e soddisfacente punto di equilibrio tra la tutela del diritto di proprietà privata e il sostegno alle produzioni economiche che creano posti di lavoro, redditi e ricchezza. In tale contesto, l'assegnazione di lotti a prezzi calmierati e la previsione di sanzioni pecuniarie per l'inadempimento degli obblighi assunti dal privato concessionario rappresentano strumenti di promozione economica e di conformazione in senso sociale delle ricchezze, consentendo il fruttuoso utilizzo di fondi altrimenti inutilizzati. Pertanto, la sanzione pecuniaria prevista dalla convenzione per il caso di decadenza dall'assegnazione del lotto, pari all'importo degli oneri di urbanizzazione non versati, è legittima in quanto finalizzata a rimborsare il Comune delle spese sostenute per l'infrastrutturazione dell'area, in attuazione del principio ordinamentale di copertura dei costi a carico dell'amministrazione. Tale sanzione non è soggetta a prescrizione quinquennale, ma al termine decennale previsto per le obbligazioni contrattuali, decorrente dal momento in cui il diritto può essere fatto valere, ossia dall'adozione del provvedimento di decadenza.