Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42392 del 4 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:42392PEN

Massima

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Il soggetto che, pur non rivestendo formalmente la carica di amministratore, di fatto esercita il potere di gestione e controllo di una società, può essere ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, qualora risulti provato il suo concreto coinvolgimento nella sottrazione di beni sociali. Tale responsabilità sussiste anche in assenza di una formale denuncia di furto, atteso che la mancata custodia del patrimonio aziendale da parte dell'amministratore di fatto integra di per sé la condotta distrattiva, a prescindere dall'identità del soggetto che materialmente abbia sottratto i beni. L'accertamento della qualifica di amministratore di fatto e della condotta distrattiva può fondarsi su un compendio probatorio che, pur non essendo costituito da prove dirette, risulti comunque logico e coerente nell'evidenziare il ruolo gestorio svolto dall'imputato e la sua responsabilità nella dispersione del patrimonio sociale. In tali ipotesi, il giudice di merito, nel valutare la prova, gode di ampia discrezionalità, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. BR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3435/2007 CORTE APPELLO di ROMA, depositata il 03/11/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO Alfonso;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELAVGGI, che ha concluso per l'inammissibilita'.

Udito il dif. avv. BROCCO R..

MOTIVI DELLA DECISIO…

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