Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23737 del 12 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23737PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., richiede che le singole condotte siano riconducibili a un unico disegno criminoso, nel senso che, al momento della commissione della prima azione, siano già state deliberate tutte le altre come facenti parte di un tutto unitario. Pertanto, i reati successivamente commessi devono essere delineati fin dall'inizio nelle loro connotazioni essenziali, non potendosi identificare il requisito psicologico indicato nell'art. 81 c.p. con un generico programma delinquenziale. Tuttavia, il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza di tale unitarietà del disegno criminoso, deve confrontarsi in modo puntuale con le specifiche deduzioni difensive, fondate su elementi risultanti dalle sentenze definitive di merito, senza limitarsi a considerazioni generiche, e deve altresì valutare attentamente il dato temporale, senza trarre automatiche conclusioni dalla mera dilatazione del periodo di commissione dei reati o dalla sottoposizione dell'imputato a periodi di detenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/11/2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere PALMA TALERICO;
lette le conclusioni del PG CEDRANGOLO Oscar che ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle Ammende.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 12 novembre 2015, la Corte di…

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