Il provvedimento amministrativo che limita l'orario di attività di un esercizio commerciale, pur se adottato in applicazione di una norma successivamente dichiarata costituzionalmente illegittima, non determina automaticamente la responsabilità risarcitoria della pubblica amministrazione, in assenza di profili di dolo o colpa grave nell'adozione del provvedimento medesimo. Infatti, l'errore scusabile dell'amministrazione nell'applicare una norma ritenuta legittima al momento dell'adozione dell'atto, ma successivamente espunta dall'ordinamento, esclude la configurabilità di una condotta illecita idonea a fondare la responsabilità aquiliana. Pertanto, il danno derivante dall'illegittima limitazione dell'orario di attività non è risarcibile qualora l'amministrazione abbia agito in buona fede, confidando nella legittimità della norma di riferimento, senza incorrere in negligenza o imperizia nell'assunzione del provvedimento impugnato.