Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19166 del 17 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:19166PEN

Massima

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Il medico pubblico o incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle proprie funzioni, abusi della propria autorità e posizione di potere per costringere il paziente a subire atti sessuali non consentiti, integra il delitto di violenza sessuale aggravata, a prescindere dall'effettiva percezione da parte della vittima della qualifica pubblicistica dell'agente. L'abuso di autorità, in tali casi, si realizza non solo attraverso condotte costrittive in senso stretto, ma anche mediante condotte induttive che, sfruttando la posizione di soggezione psicologica della vittima, ne annullano o limitano la capacità di autodeterminazione. La valutazione della credibilità delle persone offese, pur tenendo conto di eventuali anomalie o ritardi nella presentazione della querela, deve essere effettuata in modo complessivo, valorizzando la coerenza e linearità del loro racconto, nonché gli elementi di riscontro oggettivi. Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, assume rilievo la particolare modalità di commissione del reato, che rivela l'incapacità dell'indagato di contenere i propri impulsi sessuali, rendendo necessario un adeguato periodo di allontanamento dall'esercizio della professione medica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/12/2020 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MENGONI Enrico;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LIGNOLA Ferdinando, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udite le conclusioni dei difensori del ricorrente, Avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), quest'ultimo in sostituz…

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