Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48488 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48488PEN

Massima

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Il reato continuato presuppone l'anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, con la rappresentazione, fin dall'inizio, dei singoli episodi criminosi almeno nelle loro linee essenziali. Pertanto, non è configurabile il vincolo della continuazione tra il reato associativo e i reati-scopo, se questi ultimi, pur rientrando nell'ambito delle attività svolte nell'associazione o essendo diretti a conseguirne il rafforzamento, non potevano essere programmati ab origine in quanto conseguenti a circostanze ed eventi contingenti od occasionali della vita associativa, non prevedibili al momento dell'adesione al sodalizio. Ciò in quanto difetta per tali specifici episodi delittuosi il requisito essenziale dell'istituto del reato continuato, ossia l'iniziale previsione unitaria e specifica, sia pure nelle linee generali, del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALIFFI FRANCESCO;
lette le conclusioni del PG Dr. MOLINO PIETRO che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza con rinvio per nuovo esame.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24.1.2019, il Tribunale di Palermo ha rigettato l'istanza con cui (OMISSIS) aveva chiesto applicarsi la disciplina della continuazione tra i reati di detenz…

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