Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6342 del 10 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:6342PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, essendo stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, non integra più una fattispecie penalmente rilevante, con la conseguente revoca delle relative statuizioni civili. Tuttavia, la condotta di agitare un martello in modo minaccioso e accompagnata da frasi ingiuriose, accertata sulla base di prove testimoniali chiare, precise e coerenti, integra il reato di minaccia, la cui pena deve essere rideterminata in relazione alla data di commissione del fatto. Il giudice di legittimità, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili, in applicazione del principio di retroattività della legge più favorevole. Inoltre, la declaratoria di inammissibilità del ricorso per il reato residuo comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, determinata in via equitativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/01/2016 del TRIBUNALE di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/12/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ORSI LUIGI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. ORSI Luigi, …

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