Il regime di proroga legale delle concessioni demaniali marittime di cui all'art. 1, commi 682 e 683 della Legge n. 145/2018 si applica indistintamente sia alle concessioni a finalità turistico-ricreative, sia a quelle con diverse finalità, in quanto la norma non opera alcuna distinzione in tal senso. Tuttavia, l'accertamento della sussistenza dei presupposti per l'attribuzione della proroga, inclusa la qualificazione della concessione come non turistico-ricreativa, spetta agli uffici amministrativi competenti, i quali sono tenuti a pronunciarsi in merito all'istanza di proroga presentata dal concessionario mediante un provvedimento espresso, in ossequio al principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e compiti di gestione amministrativa. Pertanto, l'atto di indirizzo generale adottato dall'organo di governo comunale, pur non avendo natura vincolante, non può essere autonomamente impugnato dal concessionario in assenza di un provvedimento applicativo lesivo della sua sfera giuridica, in quanto privo di un'efficacia lesiva attuale e concreta.