Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10978 del 22 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:10978PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale, gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità e attendibilità dei testimoni, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti viziata da manifesta illogicità o travisamento dei fatti. La Corte di Cassazione, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo preclusa una rilettura e rivalutazione del compendio probatorio, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice di primo e secondo grado. Pertanto, la sentenza di condanna può essere legittimamente fondata sulla deposizione della persona offesa, anche se costituita parte civile, nonché sulla testimonianza di altri soggetti coinvolti, purché la motivazione del giudice di merito risulti congrua e immune da vizi logici. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di minaccia, è sufficiente che le espressioni adoperate, valutate nel loro contesto, siano idonee a ingenerare nella persona offesa il timore di un male ingiusto e futuro, senza che sia necessario che l'evento dannoso sia prospettato come derivante direttamente dall'azione degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/04/2019 del TRIBUNALE di CASSINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
lette le conclusioni scritte del Procuratore generale, Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 09/04/2019 il Tribunale di Cassino ha confermato la decisione di primo grado, che aveva condannato (OMISSIS) e (OMISSIS) alla pena …

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