Il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., si configura quando il soggetto attesta falsamente, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, mentre il falso ideologico commesso dal privato al pubblico ufficiale, di cui all'art. 495 c.p., ricorre quando il soggetto dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l'identità, lo stato o altre qualità della propria o dell'altrui persona. La distinzione tra le due fattispecie risiede nel fatto che, nel primo caso, la falsa attestazione è contenuta in un atto pubblico destinato a provare i fatti attestati dal privato falsamente, mentre nel secondo caso si tratta di dichiarazioni orali, rese dall'interessato ad un pubblico ufficiale, circa le proprie qualità personali. Pertanto, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. l'attestazione, in un atto pubblico, di fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, come nel caso di una dichiarazione sostitutiva di certificazione contenente false informazioni sulle condanne penali riportate dal dichiarante. Tuttavia, il reato si estingue per prescrizione, ai sensi degli artt. 157 e ss. c.p., decorso il termine massimo previsto dalla legge.