Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8680 del 22 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8680PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca deve essere ancorato a elementi di fatto concreti e specifici, valutati con riferimento all'intero arco temporale rilevante, senza limitarsi al mero dato formale di precedenti giudiziari, siano essi di natura penale o di prevenzione. Il giudicato di prevenzione, pur avendo efficacia preclusiva rebus sic stantibus, può essere superato sulla base di nuovi elementi di fatto, successivi o comunque non considerati nel precedente provvedimento, che giustifichino una diversa valutazione della pericolosità sociale del soggetto. Ai fini della confisca di prevenzione, il giudice deve quindi accertare in concreto la pericolosità sociale del proposto, esaminando nel dettaglio la sua posizione e il suo ruolo all'interno di eventuali contesti criminali, nonché la rilevanza di eventuali pronunce di assoluzione intervenute in altri procedimenti, senza limitarsi a un mero riscontro formale di precedenti giudiziari. La sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta dal proposto costituisce un requisito autonomo e logicamente successivo rispetto alla valutazione della pericolosità sociale, che deve essere effettuata con riferimento al medesimo arco temporale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabriz - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 29/03/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG dott. Simone Perelli che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 29.3.2017 la Corte di appello di Lecce ha par…

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