La violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, ai sensi dell'art. 75, comma 2, D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159, si configura quando il soggetto sottoposto a tale misura di prevenzione esce dalla propria abitazione in orario notturno senza comprovata necessità e preventiva autorizzazione dell'Autorità di pubblica sicurezza, anche in assenza di carichi pendenti certificati, qualora il Tribunale abbia rivalutato la pericolosità sociale del soggetto sulla base del suo significativo excursus criminale emergente dagli atti. Il giudizio sulla tenuità del fatto ai sensi dell'art. 131-bis c.p. richiede una valutazione complessiva delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo, e non può essere escluso per il solo fatto che il reato sia stato commesso, dovendo il giudice valutare se le forme di estrinsecazione del comportamento tenuto dall'imputato ne consentano la qualificazione in termini di minima e trascurabile offesa del bene giuridico tutelato. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche ex art. 62-bis c.p. è adeguatamente motivato quando il giudice faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, come i precedenti penali anche gravi e specifici dell'imputato e la reiterazione della medesima condotta, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri.