Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33393 del 29 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33393PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando la condotta dell'agente, valutata nel suo complesso, risulti idonea a cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Il dolo omicidiario può essere desunto da una serie convergente di elementi sintomatici, quali l'uso di un'arma dotata di notevole potenza, la distanza ravvicinata dalla quale sono stati sparati i colpi e la zona del corpo attinta, senza che rilevi la mancata premeditazione o la fuga dell'agente dopo il ferimento. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità delle fonti di prova, anche quando si tratti di testimonianze indirette, e nella determinazione della pena, tenuto conto della gravità del fatto, delle modalità dell'azione e della personalità degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1087/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 22/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))RO CAIAZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha …

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