Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22410 del 28 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22410PEN

Massima

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Il diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero, anche su fatti e qualità personali, trova il suo limite nel rispetto della reputazione altrui, sicché l'affermazione di circostanze false e lesive della reputazione di una persona integra il reato di diffamazione, anche quando il soggetto passivo non abbia proposto querela in proprio ma solo in qualità di prossimo congiunto del soggetto direttamente offeso. Tuttavia, la liquidazione del danno risarcitorio deve essere commisurata all'effettiva portata lesiva delle condotte diffamatorie accertate, senza estendersi a quelle per le quali sia intervenuta l'assoluzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. VI. RE. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/05/2008 CORTE APPELLO di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, l'Avv. CAFFARELLI Francesco;

udito…

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