Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11567 del 11 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:11567PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento speciale di applicazione della pena su concorde richiesta delle parti, è tenuto a valutare l'eventuale sussistenza di cause di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p. soltanto se tali cause preesistano alla richiesta e siano desumibili dagli atti del procedimento. In assenza di concreti elementi circa la possibile applicazione di cause di non punibilità, il giudizio negativo sulla ricorrenza di tali cause può essere espresso in forma sintetica, attraverso l'enunciazione, anche implicita, dell'avvenuta verifica richiesta dalla legge. L'imputato non può, successivamente all'accordo raggiunto, proporre indeterminate questioni in ordine alla mancata applicazione dell'art. 129 c.p.p., senza precisare per quali specifiche ragioni tale disposizione avrebbe dovuto trovare applicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7061/13 del Tribunale di Milano emessa il 6 giugno 2013;

letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;

sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DI POPOLO Angelo il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS) di …

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