Il decreto di inammissibilità della domanda di concordato preventivo con riserva, pronunciato dal tribunale ai sensi dell'art. 161, comma 6, della legge fallimentare, non è autonomamente reclamabile, ma può essere impugnato solo con ricorso straordinario per cassazione ex art. 111 Cost., quando sia fondato sull'insussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l'accesso alla procedura o sul difetto di giurisdizione. Tuttavia, tale ricorso è inammissibile quando il decreto di inammissibilità sia inscindibilmente connesso ad una successiva e conseguenziale sentenza dichiarativa di fallimento, anche non contestuale, in quanto in tal caso i vizi del decreto devono essere fatti valere mediante l'impugnazione della sentenza di fallimento. Ciò in quanto la pronuncia di cui all'art. 161, comma 6, l.fall., richiamata per il caso di ogni difetto di funzionamento del concordato con riserva, è appunto quella di cui all'art. 162 l.fall., dovendosi pertanto estendere anche a tale fattispecie la medesima ratio che impone l'impugnazione unitaria del decreto e della sentenza di fallimento.