Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5313 del 26 aprile 1999

ECLI:IT:CASS:1999:5313PEN

Massima

Massima ufficiale
In materia di diffamazione a mezzo della stampa, la pubblicazione anche fedele delle dichiarazioni di terzi, lesive dell'altrui reputazione, costituisce veicolo tipico di diffusione delle stesse. Il giornalista, pertanto, partecipa alla diffamazione con il proprio contributo causale e ne risponde secondo lo schema del concorso di persone nel reato, ove il fatto non sia giustificato dallo "ius narrandi" collegato al limite della verita` della notizia, che egli ha il dovere di controllare, per evitare che la stampa diventi "cassa di risonanza" delle contumelie e delle malevoli critiche di terzi.    da vedere: Sen 24/11/1998 11928 sez L Civ Sen 03/02/1999 935 sez L Civ

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