Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12787 del 29 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12787PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere una serie di condotte reiterate di minaccia o molestia, tali da cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto, con la consapevolezza che il proprio comportamento avrà tale effetto destabilizzante. La prova dell'evento del delitto, ovvero il grave e perdurante stato di turbamento psicologico della persona offesa, deve essere desunta dalle dichiarazioni della vittima, dai suoi comportamenti conseguenti e dalla valutazione complessiva delle circostanze concrete in cui le condotte sono state poste in essere, senza che sia necessaria la dimostrazione di un regime di vita improntato alla sopraffazione. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che la persona offesa abbia mantenuto una certa capacità di reazione e di confronto con l'agente, essendo sufficiente che le condotte reiterate abbiano determinato in concreto un grave e perdurante stato di ansia o di paura nella vittima. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, compreso l'elemento psicologico del dolo, rientra nel merito della decisione, che deve essere sorretta da una motivazione logica e coerente con i dati probatori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 69/2015 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 04/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. FIMIANI P., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell&…

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