Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43704 del 26 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:43704PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando la condotta dell'agente, pur non avendo raggiunto l'evento finale della morte della vittima, risulta oggettivamente idonea a cagionarla e sia sorretta dal dolo intenzionale di uccidere. Rilevano a tal fine le modalità esecutive particolarmente violente e insidiose impiegate, come l'utilizzo di un bastone per colpire ripetutamente la vittima alla testa e in altre parti vitali del corpo, nonché il tentativo di investirla con un veicolo, unitamente agli incitamenti dell'istigatore a non fermarsi finché la vittima non fosse morta. La gravità oggettiva delle lesioni riportate dalla vittima, la loro localizzazione in zone vitali e il pericolo concreto per la sua incolumità integrano gli elementi costitutivi del tentato omicidio, a prescindere dall'effettivo pericolo di vita. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della sussistenza delle circostanze aggravanti e attenuanti, purché la motivazione sia logica e coerente con gli elementi di fatto accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/03/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI GIACOMO;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. PRATOLA GIANLUIGI, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epig…

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