Il giudice è tenuto a valutare con attenzione l'impedimento addotto dall'imputato contumace a comparire in udienza, anche quando questi si sia già avvalso della facoltà di nominare un difensore, non potendo esimersi da tale valutazione solo in ragione della pregressa dichiarazione di contumacia. L'omessa valutazione dell'impedimento addotto, in violazione dell'art. 420-ter c.p.p., comporta la nullità delle udienze celebrate in contumacia e degli atti successivi, con conseguente annullamento della sentenza e rinvio per nuovo giudizio. L'ordinamento vuole che la valutazione dell'impedimento sia libera ed insuscettibile di successive discussioni ed impugnazioni, ma proprio per questo deve essere effettiva ed attenta, non potendo il giudice esimersi da tale valutazione solo per la pregressa dichiarazione di contumacia, in quanto l'imputato contumace che legittimamente impedito si avvalga del difensore per manifestare la volontà di comparire ha diritto al rinvio dell'udienza o comunque ad una delibazione dell'effettiva esistenza di un legittimo impedimento.