Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31688 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31688PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare che essa sia sorretta da argomentazioni non viziate da evidenti errori logici, non fondate su dati contrastanti con il "senso della realtà" e prive di vistose incongruenze interne. Il controllo di legittimità si limita alla coerenza strutturale della decisione, senza poter rileggere gli elementi di fatto o adottare nuovi parametri di ricostruzione, essendo preclusa al giudice di legittimità la funzione di giudice del fatto. Pertanto, il provvedimento impugnato è immune da vizi logici e da interne contraddizioni se il giudice del merito ha rappresentato in modo esaustivo le ragioni che lo hanno indotto a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, confermando le valutazioni già formulate in precedenza, senza che il ricorrente abbia indicato specifici punti o passaggi della motivazione viziati da evidenti illogicità o logicamente incompatibili con atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Or. Wi.;

avverso la ordinanza in data 20.10.2006 del Tribunale di Sassari;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata ed il ricorso;

Udita in Camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSSI Agnello;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CIAMPOLI Pierluigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Or.Wi. ricorre per Cassazione avverso l'ordinanza in …

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