Il piano paesaggistico regionale, adottato dall'Assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, costituisce uno strumento di pianificazione territoriale a valenza paesaggistica, finalizzato alla tutela, alla valorizzazione e alla riqualificazione del paesaggio, in attuazione delle previsioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio. L'adozione e la successiva modifica del piano paesaggistico regionale, attraverso decreti dell'Assessore competente, sono atti di natura provvedimentale, soggetti al sindacato giurisdizionale del giudice amministrativo, il quale è chiamato a verificare la legittimità dell'azione amministrativa, con particolare riguardo al rispetto dei principi di adeguata istruttoria, di motivazione e di proporzionalità. Tuttavia, l'impugnazione di tali atti può essere dichiarata improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora questa abbia manifestato l'intenzione di rinunciare all'azione giudiziale, a seguito di un mutamento della situazione di fatto o di diritto. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, pur non entrando nel merito della controversia, è tenuto a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse e a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite in considerazione della particolarità della vicenda processuale.