Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36391 del 9 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36391PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo concreto ed attuale che la libera disponibilità del bene possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolarne la consumazione di altri. Il tribunale del riesame, nel valutare la sussistenza di tali presupposti, deve limitare il proprio sindacato alle sole questioni di diritto, senza poter riesaminare nel merito la ricostruzione fattuale operata dal giudice di prima istanza, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che abbia confermato il sequestro preventivo è inammissibile quando le censure si risolvano in una mera critica alla valutazione degli elementi di fatto compiuta dal giudice di merito, senza denunciare specifiche violazioni di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del tribunale del riesame di MESSINA in data 2/10/2014;
visti gli atti, il provvedimento denunziato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessio Scarcella;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Mazzotta G., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udite, per il ricorrente, le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.

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