Il professionista ha l'obbligo di fornire ai consumatori, sin dal primo contatto pubblicitario, informazioni chiare, complete e corrette in ordine alle caratteristiche essenziali dell'offerta commerciale, in modo da consentire loro una decisione consapevole, senza indurli in errore. Tale onere informativo non viene meno per il fatto che ulteriori informazioni siano rese disponibili in un momento successivo o mediante link di difficile e non obbligatoria consultazione, in quanto la valutazione di ingannevolezza di un messaggio pubblicitario va condotta con riferimento al messaggio in sé e per sé considerato, in relazione alla sua idoneità a condizionare le scelte dei destinatari. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è competente a sanzionare le pratiche commerciali scorrette, in quanto dotata dei necessari poteri di enforcement, anche in settori oggetto di regolazione, al fine di assicurare la tutela del consumatore, la cui disciplina è stata rafforzata dal recepimento nell'ordinamento interno della direttiva comunitaria 2005/29/CE. La gravità della condotta, ai fini della determinazione della sanzione, può essere valutata in relazione alla tipologia delle omissioni informative, all'impatto della pratica commerciale e al pregiudizio economico derivante per i consumatori.