Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43421 del 13 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43421PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe la vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, indipendentemente dalla sussistenza di un pregresso accordo tra le parti. La mera circostanza che la persona offesa abbia rilasciato ricevute per importi superiori alle somme effettivamente versate, al fine di evitare conseguenze pregiudizievoli per la propria posizione professionale, non esclude la sussistenza del reato di estorsione, qualora sia accertato che tale condotta sia stata determinata da minacce o violenza da parte degli imputati. Il giudice di merito, nel valutare la prova, gode di ampia discrezionalità nella ricostruzione e nell'apprezzamento dei fatti, purché la motivazione sia logica e coerente con gli elementi probatori acquisiti, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova. La condanna per il reato di estorsione è pertanto legittima laddove la ricostruzione operata dai giudici di merito, sorretta da adeguata motivazione, escluda l'esistenza di un pregresso accordo tra le parti e accerti che la condotta della persona offesa sia stata determinata da minacce o violenza degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/05/2014 della Corte di Appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Marco Maria Alma;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Aniello Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte civile (OMISSIS), avv. (OMISSIS), …

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