Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 12955 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:12955SENB

Massima

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Il Sindaco, nell'esercizio del potere di ordinanza di cui all'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, può disporre in via generale e preventiva, con apposita ordinanza, che i dirigenti competenti applichino le disposizioni previste dall'art. 20 del Codice della Strada e dalla medesima norma di legge nei casi di occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva effettuata per fini di commercio su strade urbane ricadenti nel territorio capitolino delimitato dal perimetro del sito UNESCO, ordinando la chiusura del pubblico esercizio per un periodo di cinque giorni a decorrere dal settimo giorno successivo alla notifica del provvedimento. Tale potere sindacale, finalizzato a contrastare il fenomeno diffuso di occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di esercizi commerciali, è espressione di un bilanciamento tra l'interesse pubblico alla massima fruibilità del territorio e quello alla tutela del patrimonio pubblico, rientrando nell'ordinaria attività di vigilanza e controllo da parte della Polizia Municipale e dei competenti uffici comunali. L'adozione del provvedimento sanzionatorio di chiusura del locale non è subordinata alla previa notifica del verbale di accertamento dell'infrazione, essendo sufficiente la mera constatazione della occupazione abusiva, mentre l'eventuale annullamento del verbale da parte del Giudice ordinario non determina l'invalidità dell'ordine comunale di rimozione e sgombero dell'area e di chiusura del locale. L'occupazione è considerata abusiva anche quando, pur essendo temporanea e non finalizzata a scopi commerciali, risulti comunque funzionalizzata all'attività dell'esercizio, spettando all'interessato l'onere di provare la diversa natura dell'occupazione. Il potere sindacale di ordinanza, esercitato in via generale e preventiva, non comporta alcuna ulteriore attività discrezionale da parte dei dirigenti competenti, i quali sono vincolati alle determinazioni stabilite nell'ordinanza, sicché il provvedimento di chiusura del locale non è suscettibile di censure relative a profili procedimentali o di disparità di trattamento, salvo il caso di applicazione di sanzioni più gravi rispetto a situazioni analoghe.

Sentenza completa

N. 11297/2015
REG.RIC.

N. 12955/2015 REG.PROV.COLL.

N. 11297/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 11297 del 2015, proposto da:
Società Indian Halal Fresh Food Srl, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, ((omissis)), 32 - Pal. A;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall' avv. Rosalda Rocchi, domiciliata in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

-della d.d. prot. CA/145473/2015 del 21.09.15 avente ad oggetto la chiusura ex ordinanza sindacale n. 258/2012 e ss.mm.ii. della …

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