Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6411 del 15 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6411PEN

Massima

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In tema di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p., ai fini del superamento della presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, occorre distinguere tra associazioni mafiose storiche o comunque caratterizzate da particolare stabilità, per le quali è necessaria la dimostrazione del recesso dell'indagato dalla consorteria, non rilevando la distanza temporale tra l'applicazione della misura e i fatti contestati, e associazioni mafiose non riconducibili alla categoria delle mafie "storiche", per le quali può rilevare a tali fini anche il decorso del tempo. Pertanto, il mero decorso di un periodo di tempo senza la commissione di ulteriori reati non è di per sé sufficiente a superare la presunzione di pericolosità sociale prevista dalla norma, dovendo il giudice valutare l'effettivo distacco dell'indagato dal contesto criminale, anche in relazione alla natura e alla struttura dell'associazione mafiosa di appartenenza. La valutazione di adeguatezza della massima misura cautelare in relazione al reato di cui all'art. 416-bis c.p., dovuta al pericolo di reiterazione, assorbe ogni altra valutazione difensiva relativa ai reati minori contestati, superata dal ritenuto inserimento dell'indagato nel grave contesto malavitoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovan - Presidente

Dott. IMPERIALI Lucian - Consigliere

Dott. VERGA Giovan - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. SGADARI G - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/06/2022 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dr. Giuseppe Sgadari;
lette le conclusioni scritte del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto procuratore generale Dr. Tocci Stefano, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni scritte del difensore del ricorrente, avv. (OMI…

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